Giorgio

23 Luglio 2020

Indimenticabile Giorgio,

il buon Dio che 28 anni orsono ti ha donato ai tuoi genitori, per la sua misericordia da un anno ti ha  con Lui in Paradiso. Tu che nella tua famiglia terrena affermavi, affettuosamente, di essere il “principe” (unico maschio fra sorelle, zie e cugine), in Cielo lo sei davvero, e per l’eternità. Angelo nella schiera del Principe degli Arcangeli, San Michele. Lo stesso buon Dio sta compiendo una cosa meravigliosa: mamma Elena, papà Mimmo e poi Irene e Miriam stanno uscendo dal tunnel del dolore immenso; il sorriso, così come tu desideri da Lassù, è ritornato sulle loro labbra e possono insegnare agli altri come si fa ad uscire dalla disperazione e continuare ad amare. Sono certo che lo stesso buon Dio, quando sarà la nostra ora, se ne avremo il merito, ci concederà di rivedere il tuo avvolgente sorriso, che ora in Paradiso sarà divenuto splendente. E lo sarà per l’eternità. Come avverrà tutto questo ? La risposta deve rimanere Mistero, il più grande Mistero delle Fede Cristiana. E tu, indimenticabile Giorgio, Lo hai conosciuto. Solo la morte e risurrezione di Gesù Cristo ha riservato tutto questo a chi crede in Lui.

mimì

 

Giorgio Fazari, Mondino per i tantissimi amici che lo chiamavano come lo scomparso nonno materno da lui amato, è volato in Cielo il 23 luglio dello scorso 2019.
Giorgio contagiava chiunque con la sua esuberanza, con il suo desiderio di vivere appieno la primavera della sua giovinezza. Avendo iniziato a lavorare nell’azienda familiare dei Fazari nel 2000 potrei dire che l’ho visto crescere, l’ho visto ridere e arrabbiarsi, esagerare e moderarsi, presenziare e dileguarsi, per infine, da un po’ di anni, esserci; tutti i giorni, in tutte le ore a dar man forte a tutti, a dedicarsi anima e corpo al lavoro e a supportare chiunque.

Giorgio mi chiamava Mico, come il mio nonno materno e ciò mi faceva un enorme piacere, amavamo la stessa squadra di calcio, ci esaltavamo per essa e qualche volta ci ritrovavamo delusi.
Quando essa perdeva, l’indomani non parlavamo, non commentavamo, la delusione ci coinvolgeva. Lo stesso succedeva coi miei figli, le stesse sensazioni le provo tutt’oggi che lui ci manca, ma lo faccio in silenzio, quasi mi dispiace parlare di calcio e della nostra squadra in azienda ora che lui non è più con noi, ma questa cosa la dovrò superare, prima o poi.

L’ultima volta che l’ho visto felicissimo e coinvolgente è stato in una scampagnata dello scorso giugno del 2019, da lui tanto desiderata e da lui organizzata. Ha voluto tutti assieme, tutti i componenti dell’Olearia San Giorgio, tutti i lavoratori e qualche collaboratore. È stato come se avesse voluto salutarci tutti con gioia, ignaro del tragico destino che lo avrebbe rapito. Quel bellissimo giorno, che costituisce un intenso e incancellabile ricordo, Giorgio portava un berettino nero; alla fine della festa l’ha dimenticato lì in campagna, l’ho visto qualche mese addietro appeso in quella cucina; aspetta di essere indossato da qualcuno che gli ha voluto bene, gli trasmetterà forza e giovinezza.

L’inebriante sorriso di Giorgio è uno dei ricordi più belli di questa stagione della mia vita, come padre di famiglia, come uomo, come dipendente dell’azienda Fazari.
Dio lo abbia in gloria.

Mimì